Psicopatologia del Panico: un problema tornato attuale


L’attacco di panico inatteso è il fenomeno psicopatologico peculiare e specifico del Disturbo di Panico (DP). Gli attacchi di panico situazionali o sensibili alla situazione sono riscontrabili trasversalmente in diversi altri disturbi d’ansia. Ad esempio, possono manifestarsi nei quadri di Fobia Specifica quando il soggetto è esposto all’oggetto o alla situazione fobica, nella Fobia Sociale quando il soggetto si trova in una situazione in cui è esposto al giudizio altrui, o nel disturbo ossessivo-compulsivo quando il soggetto si confronta con un oggetto attinente alle sue ossessioni. Nonostante la nosografia attuale suggerisca una sostanziale analogia tra gli attacchi di panico sopra descritti, ciò non trova una piena validazione da parte di studi sperimentali, genetici e familiari. Come descriveremo, sono state individuate delle specifiche caratteristiche nei soggetti con attacchi di panico inattesi ed in alcuni sottogruppi di soggetti con fobia specifica o sociale, non riscontrate invece in soggetti con disturbo ossessivo-compulsivo o in altri sottogruppi di soggetti con fobie. Pertanto, anche se questo problema rimane tuttora aperto, è possibile che gli attacchi di panico descritti dalla nosografia come apparentemente simili siano in realtà fenomeni eterogenei sottesi da meccanismi psicobiologici non sovrapponibili.

I diversi sintomi dell’attacco di panico sono suddivisibili in tre raggruppamenti principali:

1) i sintomi fisici/neurovegetativi, come i sintomi cardiorespiratori, il senso di svenimento, la sudorazione, i sintomi gastrointestinali;

2) i sintomi che indicano la coloritura emotiva del fenomeno e la possibile interpretazione cognitiva dello stesso, cioè la paura di morire, di perdere il controllo o di impazzire;

3) i sintomi dissociativi, cioè la depersonalizzazione e derealizzazione.

Infine, sulla base di studi clinici è stata proposta l’esistenza di diversi sottotipi di attacchi di panico, in base al profilo sintomatologico degli attacchi stessi ed alla prevalenza di certi sintomi rispetto ad altri, quali il sottotipo con sintomi respiratori, con sintomi gastrointestinali, con sintomi cardiaci, o con sintomi pseudoneurologici. Gli studi sperimentali e familiari finora condotti hanno supportato la validità del sottotipo respiratorio, mentre mancano studi sistematici ed esaustivi sugli altri possibili sottotipi. E’ da ricordare inoltre che il manifestarsi di uno o più attacchi di panico inattesi può condizionare l’insorgenza di altri fenomeni psicopatologi, quali a) la fobia di luoghi o situazioni in cui il soggetto teme che gli attacchi si possano ripresentare, e che spesso influenza l’insorgenza di attacchi di panico situazionali o sensibili alla situazione; b) uno stato di tensione / arousal elevato per la preoccupazione persistente di poter avere altri attacchi (ansia anticipatoria) o delle conseguenze negative dall’attacco stesso; c) l’uso incongruo di sostanze psicoattive, come alcool o farmaci ansiolitici, a scopo di auto-medicamento; d) preoccupazioni di tipo ipocondriaco legate all’erronea interpretazione dei sintomi fisici del panico come segnali di malattia.

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