FAI PULIZIA DI TUTTI I PENSIERI AUTOMATICI

L'ignoto ci spaventa: questo accade perché ognuno di noi vede la realtà secondo determinati filtri e meccanismi di riconoscimento che derivano dalla tradizione familiare, dal contesto socioculturale in cui è inserito e dalle sue esperienze di vita. quando arriva qualcosa di sconosciuto che i nostri filtri non riconoscono, siamo come sprovveduti, come se alla mente mancasse il “file” della situazione nuova che viene a trovarci. Come rimediamo? Che sia un'emozione, una circostanza problematica o un momento di crisi, attiviamo schemi mentali automatici che tentano di fornirci una soluzione alla domanda: cosa sta succedendo? Purtroppo, spesso questi schemi tendono a infilare il nuovo dentro il vecchio e in questo modo possono trasformarsi in profezie che si auto-avverano: siccome penso già che accadrà così, alla fine lo faccio davvero accadere. Creiamo il nostro quotidiano sulla base di convinzioni mentali che sono basate più su vecchie strategie di sopravvivenza che sul dato di realtà. Facciamo un esempio: se Lucrezia ha avuto un rapporto conflittuale con dei colleghi in ufficio, perché spesso soggetta a disapprovazione, è molto facile che cade in questo errore di prospettiva: <non mi espongo perché mi disapprovano> e questo atteggiamento sarà conservato anche in un altro luogo di lavoro: diventerà la sua lettura del mondo. Muovendosi in modo guardingo, finirà per emettere segnali involontari tipo: <non mi fido di voi >, che produrranno a loro volta reazioni di difesa e un clima di disapprovazione. Una visione unidirezionale è come una lente che fa passare un solo colore: perde tutto il resto e manipola la mente.



Quali sono questi schemi automatici? Vediamo assieme i 5 più comuni.

Cinque errori da eliminare

La causa esterna: la situazione di disagio è sempre attribuita a fattori esterni: “non mi sono realizzato nello sport perché i miei si sono opposti”; “non riesco a fare carriera perché mio padre non mi ha mai valorizzato”; “nei conflitti mi chiudo perché nessuno capisce la mia sensibilità”.

Il destino avverso: la situazione attuale non potrà migliorare, anzi: “non riesco a concludere nulla, è sempre andata così e non cambierà mai, potrà solo peggiorare”.

Il ritorno ciclico: leggi ogni episodio come un copione che continua a ripetersi: “ho cambiato lavoro ma tanto finirà come sempre: mi sentirò soffocare e lo mollerò. Sono fatto così”.

Il positivo a tutti i costi: ti fissi nell’auto-convincimento che tutto andrà bene, sempre e comunque: “non importano gli ostacoli, se ci credi puoi farlo!”. Il risultato è che non guardi parti importanti di te. E se poi le cose non vanno bene, è colpa tua che non ci ha creduto abbastanza!

Il razionalismo ossessivo: la situazione vissuta è processata e analizzata nel minimo dettaglio: “Se c'è un problema lo tengo sotto controllo così non mi faccio cogliere dagli imprevisti”.

Queste “forme pensiero” sono, in realtà, stati energetici rivolti al passato che determinano il futuro. Ciascuno li ha in sé e a volte implodono sotto forma di paure, alibi, illusioni, dissociazioni, congelamenti.  

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